Due brani con le accordature aperte (DADGAD)

  • Aprile 16, 2024

A novembre 2023, finito di registrare e mixare l’album “Under the trees”, sotto le dita sono apparsi, da soli, due nuovi brani, “Ground” e “Flowers”. Che fare?

Dopo un po’ di esitazione ho allestito un set il più possibile simile a quello del cd nel mio piccolo studio e li ho registrati, con gli stessi microfoni.  Entrambi sono suonati in accordatura aperta, cioè riaccordando la chitarra con le note Re La Re Sol La Re (per chi non fosse esperto, l’accordatura cosiddetta “standard” della chitarra è Mi La Re Sol Si Mi). Trovo questa accordatura molto “inspiring”. Ci sono chitarristi, come Pierre Bensusan, che l’hanno molto usata e ne hanno espanso l’uso, riuscendoci a suonare anche brani molto complessi armonicamente. In questi due miei piccoli episodi ho cercato di ispirarmi al suo esempio.

GROUND (Brevissimo preludio in cui esploro le possibilità cromatiche dell’accordatura aperta)

 

 

FLOWERS (un brano più cantabile, quasi una canzone)

 

La mia curiosità per le accordature aperte risale agli anni 90. Un amico mi fece scoprire un chitarrista straordinario, molto “pirotecnico” , Michael Hedges, che allora girava molto il mondo come accompagnatore di Suzanne Vega, ma teneva anche incredibili concerti in solo. La tecnica di M.H. non si limita all’uso delle open tunings ma si allarga ad una concezione anche molto percussiva e ritmica dello strumento chitarra, che suona in modo assolutamente completo, con molteplicità di piani sonori e timbrici. Consiglio l’ascolto di Aerial Boundaries, un suo disco veramente splendido, in cui un brano è proprio dedicato a Pierre Bensusan, che citavo sopra.

 

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