Stefano Scatozza
ChitarristaCompositoreDidatta
Stefano Scatozza
ChitarristaCompositoreDidatta

Biografia


Stefano Scatozza, chitarrista, compositore, arrangiatore e didatta, è nato  e vive a Roma. E’ docente di Composizione ed arrangiamento Rock e Pop presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.

A Gennaio 2024 è uscito il suo  ultimo album: Under the Trees, disponibile su tutte le piattaforme di streaming e ordinabile su questo sito in formato cd.

ULTIMI ALBUM

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TRE PASSI
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UNDER THE TREE
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Discografia


 

TRE PASSI

Stefano Scatozza

 

UNDER THE TREES

Stefano Scatozza

 

TEMPO DI PASSAGGIO

Acustimantico

 

EM, OVVERO EMANUEL CARNEVALI VA IN AMERICA

Acustimantico

 

DISCO NUMERO 4

Acustimantico

 

SANTA ISABEL

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LA BELLA STAGIONE

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Spazio di pensiero e condivisione


  • Maggio 1, 2024

David Bowie, life on mars

Sto cercando di immaginare un percorso di analisi di canzoni che funga da espansione e completamento dei concetti elaborati nel mio libro “Come si scrive una canzone”. Questo post è adatto a chi ha delle discrete conoscenze armoniche e di composizione di canzoni.

La prima analisi che vi propongo di ascoltare riguarda “Life on Mars” di David Bowie.

Nel corso della spiegazione troverete degli esercizi che potete provare ad eseguire.

Potete usare questa analisi:

  1. per trovare nuovi spunti per le vostre canzoni
  2. per un ascolto più attento e “tecnico” di una canzone di cui forse già sapete molto

Qui puoi ascoltare il brano per intero

Riferimenti nel libro dei concetti tecnici esposti nell’analisi:

Trasporto diatonico di una cellula melodica pag. 52

Anacrusi e Tesi pag.29

Modulazione ai toni lontani cap. 40

Collegamento degli accordi attraverso linee per grado congiunto diatoniche o cromatiche del basso cap.36 e cap. 37

Interscambio modale cap. 35

 

 

  • Aprile 30, 2024

Artigianato, turnismo, ricerca

Qual è la formula giusta, l’equilibrio con cui si può provare a vivere di musica, di arte?

Una bella chiacchierata con giovani eccellenti amici musicisti, oggi a pranzo.

“Campare, bisogna campare”, mi dici. E come posso non essere d’accordo.

E quindi ben vengano i concerti, possibilmente ben pagati, con un’anziana cantante, a cantare e suonare per anziani nostalgici degli anni ’60, ben vengano le serate nei locali, i matrimoni, la musica d’intrattenimento. Cantare bene, suonare bene, con professionalità. Sì, questo è giusto e va fatto, e fa anche bene. Abbiamo studiato, ci siamo esercitati, questo ce l’abbiamo. Ma posso accontentarmi di questo sano artigianato (so leggere le parti scritte, so interpretare, so gestire il palco, mi metto a servizio degli arrangiamenti, senza giudicare, senza ideologia), o la musica mi chiede qualcosa di più, di diverso? Secondo me la musica mi chiede anche di andare oltre, mi chiede di cercare, di lasciare delle tracce, di segnare qualche sentiero di evoluzione, anche piccola, minima, rispetto a ciò che già c’è. Le due cose non sono per forza incompatibili. Posso guadagnarmi da vivere mettendo la mia maestria al servizio della musica altrui, o anche facendo un’altro lavoro, o anche insegnando a suonare, e nello stesso tempo produrre cose mie, rischiare, uscire dalla zona di comfort, fare un piccolo passo alla volta e lasciare una traccia del mio percorso.

In questo modo l’arte si rigenera e cresce e posso stendere con più serenità il progetto in un arco di tempo ampio, nell’arco di tutta un’esistenza.

  • Aprile 29, 2024

I quattro ingredienti per la zuppa giusta

In un’intervista alla BBC del 1985  Joni Mitchell propose un suggerimento di metodo e contenuto che credo possa riguardare sia i rapporti di collaborazione musicale che la scrittura delle canzoni (grazie a Sara Rinaldi per avermelo fatto scoprire).

“Per trovare il giusto spirito nella musica deve esserci qualcosa di più di una relazione di lavoro. Deve esserci un senso di passione per essa. Per avere una comunicazione ideale e avvicinarsi alla verità di qualcosa ti devi indirizzare almeno verso quattro spiriti:

ci deve essere qualcosa per il cuore , qualcosa per l’intelletto, qualcosa per la sensualità e la sensazione, e ci deve essere qualcosa di arguto, un colpo diretto, breve e chiaro. Il giusto mix di queste verdure nella zuppa, questo dà soddisfazione.”

Sarebbe interessante provare a descrivere nell’ascolto di una canzone o di un brano musicale che ci piace particolarmente cosa soddisfa ciascuno di questi 4 spiriti.